Dimensioni bottiglie di vino. Perché le bottiglie di vino sono da 75 cl?
Domanda insolita a cui però non tutti sanno rispondere. Una constatazione, le dimensioni delle bottiglie di vino, ma anche del bicchiere di vino, che probabilmente si da per scontata. Ma vediamo anche, i galloni imperiali e perché le bottiglie sono da 750 ml. In questo caso le risposte sono più di una, o meglio, sono formalizzate diverse teorie che possono essere considerate tutte vere.
1° Teoria: Gli inglesi e l’unità di misura in galloni imperiali
Partendo dalla considerazione che quando diventò di uso comune conservare il vino utilizzando il vetro, ne conseguiva anche capire la modalità più sicura per importarlo o esportarlo. Qui subentrano le dimensioni delle bottiglie di vino. L’Inghilterra misurava il volume in Galloni Imperiali, fu quindi deciso, per rispettare la quantità richiesta per unità di misura di dividere le casse inviate in 12 bottiglie così che si arrivasse alla quantità richiesta inglese.
Le unità di misura sono così riportate per i galloni imperiali: 1 gallone imperiale = 4,5 litri.
12 bottiglie da 75cl = 9 litri circa (2 galloni esatti)
Da notare come anche oggi in Inghilterra, a differenza degli altri stati che utilizzano il gallone come unità di misura, richiedono casse da 12 bottiglie anziché da 6 bottiglie da 750 ml.
2° Teoria: Gli antichi vetrai e la soffiatura del vetro.
Questa tesi trova spiegazione nel 18esimo secolo, quando le bottiglie venivano soffiate dagli antichi vetrai. Ne conseguiva quindi che la dimensione della bottiglia fosse tutta riservata alla capacità polmonare o di soffio dell’artigiano. Le dimensioni che si riuscivano a raggiungere erano intorno ai 750 ml, motivo per il quale i produttori di vino si adattarono alle abilità dei vetrai che riuscivano a soffiare una bottiglia con questa capacità massima.
3° Teoria: Il maggior consumatore detta legge: Le Osterie
Le esigenze delle osterie, erano di preservare il prodotto acquistato aprendo solo le bottiglie di vino che effettivamente venivano consumate. Siccome la vendita in osteria avveniva al bicchiere, si stimò che poiché 1 bicchiere misura 125 ml e il limite di vendita per persona fosse 6 bicchieri la l’unità di misura perfetta fosse 75 cl. Si ottiene quindi la misura completa di bottiglie da 750 ml.
Effettivamente considerando le somme 125 ml x 6 è uguale a 750ml ovvero 1 bottiglia di vino.
In questo modo la richiesta delle osterie di preservare il vino è stata accontentata, potendo permettere di calcolare quante bottiglie aprire in base alla domanda dei clienti.
4° Teoria: Una questione Internazionale
Siamo nel 1975 quando con un atto ufficiale la Direttiva Europea Dir.75/106 si decretò che il vino potesse essere venduto solo in determinate quantità. (250ml – 375ml – 500ml – 750ml – 1 litro – 1,5 litri) Fu decisione dei produttori per necessità di mercato stabilire che il formato di utilizzo più comune sarebbe stato quello da 750ml come giusta via di mezzo.
La verità
Tra tutte le teorie che abbiamo visto, come detto all’inizio, difficilmente si può stabilire quale sia vera
e quale sia falsa. Probabilmente tutte, con gli anni, hanno contribuito a trovare una dimensione
standard alla classica bottiglia di vino che conosciamo e compriamo anche oggi.
Altre curiosità oltre alle dimensioni delle bottiglie di vino: i bicchieri
Così come per le bottiglie di vino, anche i bicchieri hanno una loro storia sulle dimensioni. In questo caso non regolamentata ovviamente da Direttive Europee o Extraeuropee ma semplicemente da usi e variazioni della società.
Oltre alle dimensioni bottiglie di vino, le dimensioni del bicchiere, in questo caso, quello in cui si beve il vino è cambiato nel tempo. Secondo diversi studi siamo passati da 66ml a circa mezzo litro. Motivo per il quale si presume che i consumi di vino sono aumentati negli anni.
Nel 1700 infatti, un bicchiere di vino misurava circa 66ml. Ovviamente oggi rispetto a prima, subentrano molte caratteristiche e dinamiche nel riempire un bicchiere di vino. Anzitutto ad oggi il bicchiere misura come detto in precedenza 125ml in alcuni casi 250ml. Tutto dipende dalla tipologia di vino, se necessita di decantazione o meno, e inoltre ad oggi non viene mai riempito fino all’orlo come un tempo.
Benché le misurazioni variano spesso, in base al tipo di vino, al bicchiere e al luogo in cui lo si beve, la misura standard è bene o male ovunque di 125ml. Motivo che abbiamo visto e spiegato prima: una bottiglia che misura 750 ml ottiene perfetta divisione in 6 bicchieri da 125ml. Oltre alle dimensioni cambiano alle volte anche le forme ne è un esempio la sciampagnotta.
Il brindisi
Azione comune, che tutti abbiamo fatto e continuiamo a fare. Ma perché quando si brinda si sbattono i bicchieri? E soprattutto, lo si fa con tutti i presenti al tavolo.
Come ogni modo di fare, anche il brindisi ha le sue mille teorie e altrettante leggende. Vediamo di queste qualcuna interessante.
Si presume che questa abitudine di battere i bicchieri, parta da 2000 anni fa. Quando nell’antica Roma si faceva un brindisi, i calici, ai tempi non di vetro, venivano battuti con quelli dei presenti per far si che il vino di ogni bicchiere si mischiasse con l’altro a causa dell’urto. Questo era indispensabile per scongiurare eventuali avvelenamenti. Quindi contaminare il vino di tutti i presenti era una forma di garanzia e di fiducia.
Altre teorie, si basano su elementi più semplici. Ad esempio, il rumore dei bicchieri che si scontrano, da senso di unione, fratellanza. Oppure ancora tesi sostengono che il rumore soddisfi e aumenti i sensi prima di bere.
Alcuni di questi significati, risultano che comunemente li diamo anche oggi, come brindare a un evento passato, a una occasione speciale o comunque avvenimenti importanti. Negli anni tutto si è trasformato in un gesto quotidiano, meccanico e scontato che si fa, prima di bere.
Perché si dice “alla salute” oppure “cin cin”?
Come nel caso del brindisi anche qui le teorie sono molteplici. Escludendo il fatto se siano o meno approvati dall’attuale o dal passato galateo. Esclamare “alla salute“, si crede derivi questa volta non dai romani ma dai greci. Con lo stesso motivo però, esclamavano a un ospite, bevendo per primi “alla salute” per garantire a tutti che il vino offerto non contenesse veleni.
Altro termine utilizzato nell’antica Roma era “Prosit“. Alle volte utilizzato anche oggi. Che ha come significato generico, ti sia di giovamento. Analogia comunque del classico “Salute“.
Cin Cin invece, ha una storia più articolata. Arriva dalla Cina, ch’ing ch’ing. Il significato grammaticale è prego, prego. Gli inglesi durante gli anni Vittoriani, causa i numerosi viaggi da e per la Cina, dai porti commerciali hanno importato in tutta Europa questo suono, Chin Chin, poi modificato negli anni e nei vari paesi Europei, fino a noi in Italia con “Cin Cin“. Anche l’inglese e americano “cheers” utilizzato oggi si presume abbia la stessa derivazione.