Le mining farm sono diventate un’importante realtà nel mondo delle criptovalute, poiché offrono una soluzione efficiente e scalabile per la creazione di nuovi blocchi e l’estrazione di criptovalute. Vediamo quali sono le le più grandi mining farm del mondo, come sono costruite e altre informazioni interessanti sul loro funzionamento.
Le più grandi mining farm nel mondo
- Bitmain’s Ordos, Mongolia Interna Cina. Bitmain è uno dei maggiori produttori di hardware per il mining di criptovalute, e la sua mining farm a Ordos è la più grande del mondo. Occupa uno spazio di circa 33.000 metri quadrati ed è in grado di ospitare più di 25.000 miner. La sua posizione è stata scelta per la disponibilità di energia a basso costo e la sua vicinanza alla Russia.
- Genesis Mining, Islanda. La Genesis Mining è una delle più grandi mining farm in Europa e si trova in Islanda, dove l’elettricità è a basso costo e le temperature fresche aiutano a mantenere i computer raffreddati. La sua capacità di mining è di oltre 100.000 terahash al secondo (TH/s) ed è in grado di gestire il mining di diverse criptovalute.
- Hut 8 Mining, Canada. Hut 8 Mining è una delle più grandi mining farm in Nord America ed è situata in Canada. La sua capacità di mining è di circa 1.000 PH/s (petahash al secondo) e si trova vicino a un’importante fonte di energia rinnovabile, la diga di hydro-electric.
Come sono costruite le mining farm
Le mining farm sono costruite in modo da ospitare un grande numero di miner, che richiedono una grande quantità di energia elettrica e un sistema di raffreddamento efficiente. I componenti principali di una mining farm includono:
- Hardware per il mining – i computer specializzati per il mining di criptovalute.
- Sistemi di raffreddamento – essenziali per mantenere la temperatura dei computer sotto controllo.
- Generatore di energia – un’importante fonte di energia di backup, che può essere utilizzato in caso di interruzioni di corrente.
- Infrastruttura di rete – per consentire ai computer di comunicare tra loro e con la blockchain.
- Sicurezza – per proteggere la mining farm da attacchi informatici e accessi non autorizzati.
Le mining farm sono un elemento cruciale dell’ecosistema delle criptovalute, consentendo l’estrazione di nuovi blocchi e l’emissione di nuove criptovalute. Le maggiori mining farm del mondo si trovano in Cina, Islanda e Nord America e sono state costruite in modo da poter gestire un grande numero di miner, richiedendo grandi quantità di energia elettrica e un efficiente sistema di raffreddamento. La loro importanza continuerà a crescere man mano che le criptovalute diventano sempre più diffuse e accettate come forma di pagamento.
Ma perché le più grandi mining farm si trovano principalmente in Islanda e Cina?
Islanda e Cina sono diventate le patrie di alcune delle più grandi mining farm del mondo, grazie alla loro abbondanza di energia elettrica a basso costo, ai climi favorevoli e alle infrastrutture di rete avanzate. La Cina, in particolare, offre un ampio pool di lavoratori esperti e un forte sostegno governativo al settore delle criptovalute. Vediamo i motivi per cui queste due nazioni sono diventate hub cruciali per il mining di criptovalute.
L’Islanda è diventata una delle destinazioni preferite per le mining farm per vari motivi, tra cui:
- Elettricità a basso costo: grazie alla sua abbondanza di energia geotermica ed eolica, l’Islanda offre elettricità a prezzi molto competitivi rispetto ad altri paesi.
- Clima favorevole: l’Islanda è caratterizzata da un clima fresco tutto l’anno, il che aiuta a mantenere le temperature dei computer dei miner a un livello ottimale senza bisogno di costosi sistemi di raffreddamento.
- Stabilità politica: l’Islanda è un paese stabile dal punto di vista politico ed economico, il che la rende un’attrattiva destinazione per gli investimenti di lungo termine.
- Incentivi fiscali: il governo islandese offre incentivi fiscali alle imprese che si stabiliscono nel paese, il che rende l’Islanda una destinazione ancora più allettante per le mining farm.
Mining Farm di crypto in Cina
Anche la Cina è diventata la patria di alcune delle più grandi mining farm del mondo, con un’ampia quantità di energia elettrica disponibile, un’infrastruttura di rete avanzata e una grande disponibilità di esperti in ambito tecnologico.
Altri motivi per cui le mining farm si sono sviluppate in Cina sono:
- Elettricità a basso costo: grazie alla sua grande quantità di fonti di energia, come il carbone e l’idroelettrico, la Cina offre elettricità a prezzi molto competitivi.
- Grande quantità di hardware: molte delle più grandi aziende di produzione di hardware per il mining, come Bitmain e Canaan, hanno sede in Cina, il che rende il paese un’importante destinazione per le mining farm.
- Manodopera a basso costo: la Cina ha una grande quantità di lavoratori qualificati nel campo tecnologico, il che rende più facile alle mining farm trovare personale qualificato a prezzi competitivi.
- Supporto governativo: il governo cinese ha mostrato un forte sostegno al settore delle criptovalute, con progetti per lo sviluppo di blockchain e la creazione di una propria criptovaluta nazionale.
Le temperature delle miningfarm
L’installazione di una mining farm richiede molta energia elettrica e un sistema di raffreddamento adeguato per evitare il surriscaldamento dei componenti. Pertanto, trovare il luogo ideale per la costruzione di una mining farm può essere un’impresa difficile. Tuttavia, i posti freddi come l’Islanda sono diventati popolari per la costruzione di mining farm a causa dei loro vantaggi unici.
Riduzione dei costi energetici
L’energia elettrica è una delle spese maggiori per le mining farm. Installare una mining farm in un posto freddo come l’Islanda può essere molto vantaggioso a causa dei costi energetici relativamente bassi. Ciò è dovuto all’abbondanza di fonti di energia rinnovabile come la geotermica e l’energia eolica. Inoltre, l’Islanda ha un’elettricità molto economica rispetto ad altri paesi, il che significa che i costi di esercizio saranno significativamente ridotti.
Migliore efficienza energetica
Una delle sfide più grandi per le mining farm è il surriscaldamento dei componenti, che può portare a guasti e alla riduzione della durata dei componenti. Tuttavia, le temperature medie in Islanda si aggirano intorno ai 0°C per gran parte dell’anno, il che significa che l’ambiente è già abbastanza freddo. Questo ambiente freddo può ridurre i costi di raffreddamento dell’impianto di mining, migliorando l’efficienza energetica dell’impianto stesso.
Stabilità politica ed economica
L’Islanda ha una stabilità politica ed economica significativa, il che la rende un luogo ideale per la costruzione di una mining farm a lungo termine. La stabilità politica ed economica significa che gli investitori possono essere sicuri che le loro attività non saranno minacciate da problemi politici o finanziari. Questo può aumentare la sicurezza dell’investimento e la tranquillità degli investitori.
Incentivi governativi
Il governo islandese ha mostrato interesse per l’installazione di attività commerciali nel paese e ha offerto incentivi fiscali per le imprese che si stabiliscono in Islanda. Questo significa che le mining farm che scelgono di operare in Islanda possono beneficiare di vantaggi fiscali, riducendo i costi di esercizio e aumentando la redditività dell’attività. La costruzione di una mining farm richiede un investimento significativo, pertanto scegliere il luogo giusto per la costruzione dell’impianto può avere un impatto significativo sulla redditività dell’attività.
Quanta energia consuma una mining farm?
Il mining di criptovalute come Bitcoin ed Ethereum richiede un notevole consumo di energia elettrica, in quanto è necessario risolvere complessi problemi matematici per validare le transazioni della rete. Per questo motivo, le attività di mining richiedono l’utilizzo di hardware specializzato, come ASIC o GPU, che offrono una maggiore efficienza energetica rispetto ai computer tradizionali.
Il costo energetico è uno dei principali fattori che influenzano la redditività del mining. Per questo motivo, molte aziende di mining cercano di ridurre i costi di energia utilizzando fonti rinnovabili come l’energia idroelettrica o geotermica, che sono disponibili in alcune regioni del mondo come l’Islanda.
In Cina, dove l’energia è relativamente economica e gran parte della produzione è basata su carbone. Questo ha portato a preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale del mining e alla sostenibilità delle criptovalute.
Per esempio, la mining farm Bitmain in Cina, citata precedentemente, ha riferito di utilizzare più di 40.000 chip ASIC per il mining di Bitcoin, che consumano in totale circa 4,3 gigawatt di energia. Questo corrisponde a una quantità di energia sufficiente per alimentare una città di 200.000 abitanti moltiplicato x4.
Per ridurre l’impatto ambientale del mining di criptovalute, molte aziende stanno lavorando per migliorare l’efficienza energetica dell’hardware di mining. Questo include lo sviluppo di chip ASIC più efficienti e l’uso di soluzioni di raffreddamento più avanzate per ridurre il consumo di energia.
Cosa sono i chip ASIC?
ASIC sta per Application-Specific Integrated Circuit, ovvero circuiti integrati specifici per applicazioni. Nella pratica, un chip ASIC è un tipo di hardware di mining progettato specificamente per il mining di criptovalute come Bitcoin ed Ethereum.
Questi chip sono costruiti per eseguire un solo compito in modo molto efficiente, nel caso specifico per elaborare gli algoritmi di hashing necessari per la conferma delle transazioni e la creazione di nuovi blocchi nella blockchain. Gli ASIC sono progettati per essere molto efficienti nel mining di criptovalute specifiche, mentre non sono adatti ad altre attività.
Sono in grado di elaborare un numero molto elevato di calcoli al secondo rispetto ad altre tecnologie di mining come le GPU. Tuttavia, sono anche molto costosi rispetto alle GPU e richiedono spesso un’infrastruttura di raffreddamento costosa per funzionare correttamente.